venerdì 11 gennaio 2008

La scelta dell'abito

La scelta dell'abito dovrebbe essere emozionante e non estenuante.
Inutile perdere troppo tempo, confondendosi spesso le idee.
La domanda da farsi è: che tipo di sposa voglio essere?
La risposta giusta è quella di rimanere fedeli a se stesse, senza doversi necessariamente travestire.
Tuttavia a quarant'anni ci sono alcuni punti fermi, soprattutto trattandosi di una cerimonia civile: l'abito è corto o longuette e non dev'essere bianco.
Può trattarsi di un tubino, di petite robe, di tailleur o di un vestito con soprabitino abbinato.

Personalmente sapevo di voler essere una sposa elegante, moderna, lineare con un tocco di femminilità.
Volevo evitare lunghi preparativi e numerose prove sartoriali in atelier.
Sognavo di vedere il mio vestito, di provarlo e di acquistarlo.
La collezione sposa di Max Mara mi ha semplificato la vita.























Si può scegliere tra vari modelli, confezionati in chiffon, taffetà o duchesse, con tre varianti di colore (oltre al classico bianco, il caldo avorio e il romantico rosa). In boutique sono disponibili anche gli accessori: stola, coprispalle e bijoux benché, in proporzione, più cari degli abiti stessi. Unica proposta per la calzature un paio di sandali con strass, altissimi ma sapientemente chiusi dietro.


Gli abiti costano tra 600 e 1500 euro.

A Milano il personale è discreto e sufficientemente professionale. Lo spazio dedicato ancora un po' ridotto soprattutto in termini di accoglienza.

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