venerdì 16 novembre 2007

Parola d'ordine: Finger Food

Un banchetto, un rinfresco, un cocktail, una festa danzante o semplicemente una merenda. Ci sono molto modi per festeggiare dopo la cerimonia con i parenti e gli amici.
La nostra scelta, data l'idiosincrasia per lunghi pranzi e cene matrimoniali (non me ne vogliano tutti gli amici che ci hanno invitato ai loro), è da subito stata quella di offrire un momento di pura golosità ai nostri invitati.
Una merenda alle 16,30 in puro stile Miss Marple con tè e pasticcini, biscottini e praline personalizzate, cioccolata con panna e frutta fresca, succhi di frutta e spremute... e naturalmente champagne.
Dopo aver inutilmente contattato più volte il nostro pasticciere del cuore, tale Ernst Knam, nella figura del suo responsabile eventi, ci siamo rivolti ad alcune delle più rinomate società di catering milanesi.
La risposta collettiva, e curiosamente comune a tutti, si può riassumere con due parole: "Finger Food" che significa letteralmente cibo da mangiare con le dita. Secondo la nuova tendenza d'importazione inglese, il cibo viene servito su moderni vassoi che camerieri in rigorosa tenuta "total black" propongono passando tra gli ospiti. Cose come: Yakitori laccati al sesamo, Crostini con pastrami e crema di rafano oppure Cube con pannacotta ai porcini e dindo... con il tè e la cioccolata???
Lasciando da parte l'improbabile abbinamento di sapori credo sia indispensabile prevedere un bel brindisi finale con l'Alka Seltzer!

La conclusione è che purtroppo l'offerta delle società di catering si conforma al trend del momento senza preoccuparsi di comprendere e soddisfare la richiesta effettiva.

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