venerdì 26 ottobre 2007

Bomboniere? No, no, no!

Personalmente trovo il concetto di bomboniera obsoleto.
Anche il suono BOM BON proprio non va.
Si associano deliziosamente al Battesimo, alla Prima Comunione o alla Cresima ma al matrimonio proprio no, non è chic. Tuttavia non lo è nemmeno una lettera di qualche Onlus che gli sposi fanno recapitare in sostituzione del sacchettino di confetti come a dire "i soldi dei tuoi 5 confetti sono andati a una buona causa". Per fare delle donazioni spontanee ci sono tante occasioni e la discrezione è sicuramente più elegante.
Si pone comunque il problema di quelle figure collaterali, seppure importanti, che vanno coinvolte nel lieto evento senza essere chiamate in causa con una partecipazione ufficiale. Il portinaio, l'estetista, la vicina di casa, il collega... cosa fare?
L'idea ce la dà una confetteria di grande pregio che propone il classico confetto in tanti aromi intriganti che vengono accostati alla mandorla intera (avola), pelata e sottilissima: succo di limone, di arancia, di pesca avvolti nel cioccolato fondente o nel cioccolato bianco. Il croccante, il cocco, il caffè e il gianduia... Nasce l'idea della degustazione anche per i confetti che presentati in eleganti scatole saranno raffinatamente di grande impatto.
I dolcetti appagano il palato e la scatola resta.
Per i testimoni e gli invitati più importanti è possibile inserire nella confezione un oggetto in argento.
Il costo non è cosa da poco ma per chi crede nel motto "chi fa da sè fa per tre" sono in commercio scatole rivestite in carta già pronte a cui aggiungere i confetti, i nastri per la finitura e il cartoncino.


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